Nel 2025, oltre il 45% delle nuove auto vendute in Europa integra una qualche forma di elettrificazione. La maggioranza non è costituita da ibride plug-in o full hybrid, ma da sistemi ibridi leggeri (Mild Hybrid o MHEV): soluzioni che combinano un motore endotermico tradizionale con un piccolo motore elettrico a 48 V.
Questa tecnologia permette di ridurre consumi ed emissioni, ma introduce nuove sfide per l’olio motore.
Un sistema MHEV effettua decine di spegnimenti e riaccensioni a ogni ciclo urbano, opera a temperature più basse, e spesso usa oli a bassa viscosità per massimizzare l’efficienza.
In questo contesto, il lubrificante deve garantire prestazioni stabili in condizioni di stress dinamico continuo.
Il motore elettrico ausiliario non muove da solo le ruote, ma:
assiste il motore termico in accelerazione,
recupera energia in frenata (recupero rigenerativo),
alimenta sistemi ausiliari (start-stop, servosterzo, compressori elettrici).
Grazie a una batteria da 48 V e a un alternatore reversibile (BSG), l’auto riduce il carico sul motore principale e migliora il rendimento complessivo.
Ma ciò significa anche che il motore endotermico:
si avvia molto più spesso,
lavora a temperatura non sempre ottimale,
e resta spento per lunghi intervalli.
Tutti fattori che cambiano completamente il profilo termico e meccanico della lubrificazione.
Gli oli devono garantire film lubrificante immediato anche a freddo. La viscosità a bassa temperatura (CCS) e l’indice di pompabilità (MRV) sono quindi parametri fondamentali.
Durante i cicli brevi e gli spegnimenti, il carburante incombusto può entrare nel carter, diluendo l’olio e riducendo la viscosità effettiva. Servono quindi basi sintetiche ad alta stabilità all’ossidazione.
L’olio impiega più tempo a raggiungere la temperatura ideale di lavoro. Per questo i costruttori raccomandano oli a bassa viscosità dinamica (0W-20, 0W-16) che garantiscono scorrevolezza immediata.
L’umidità e la condensazione possono generare acidi o corrosione nei condotti. Gli oli devono contenere additivi anti-ruggine e neutralizzanti più efficaci.
Le case automobilistiche hanno aggiornato le proprie specifiche OEM per includere i requisiti dei motori ibridi.
Le principali sono:
| Costruttore | Specifica | Viscosità consigliata | Caratteristiche principali |
|---|---|---|---|
| VW / Audi / Seat / Skoda | VW 508.00 / 509.00 | 0W-20 | Low SAPS, efficienza massima per MHEV Euro 6d / Euro 7 |
| BMW | LL-17 FE+ | 0W-20 | Protezione a freddo e fuel economy per motori TwinPower Turbo |
| Mercedes-Benz | MB 229.71 | 0W-20 | Additivi speciali anti-ossidazione, stabilità su start-stop frequente |
| Ford | WSS-M2C952-A1 | 0W-16 | Compatibile con EcoBoost Mild Hybrid |
| Renault / Nissan / Dacia | RN17 FE | 0W-20 | Specifico per sistemi BSG e ridotto attrito interno |
| Toyota / Lexus | API SP RC / ILSAC GF-6B | 0W-16 | Alta efficienza termica e compatibilità con ibride full e mild |
Gli oli per Mild Hybrid rientrano tipicamente nelle categorie API SP / SQ e ILSAC GF-6B / GF-7B, che introducono:
Test specifici contro LSPI (Low Speed Pre-Ignition);
Maggiore resistenza all’ossidazione e alla formazione di depositi;
Controllo di usura sulla catena distribuzione (fenomeno frequente nei motori start-stop);
Compatibilità con sistemi post-trattamento DPF e GPF (per versioni benzina e diesel).
In ambito europeo, la specifica ACEA C6 copre pienamente i requisiti per i veicoli ibridi leggeri Euro 6d e futuri Euro 7.
Le formulazioni per MHEV si basano quasi sempre su oli sintetici di gruppo III+ o IV (PAO).
Gli additivi sono ottimizzati per resistere all’ossidazione e alla diluizione carburante.
| Tipo di additivo | Funzione chiave nei sistemi Mild Hybrid |
|---|---|
| Detergenti e dispersanti “ash-free” | Mantengono pulito il motore anche con cicli brevi |
| Antiossidanti avanzati | Evitano ispessimento prematuro dell’olio |
| Modificatori di attrito | Migliorano la fuel economy |
| Additivi anti-usura ZDDP ridotti | Minore impatto sui catalizzatori |
| Inibitori di corrosione | Contrastano l’umidità dovuta ai frequenti stop |
Molti produttori stanno introducendo additivi “Energy-Optimized”, sviluppati con IA predittiva per modulare la viscosità in funzione del profilo termico del motore.
Le ibride leggere possono allungare leggermente gli intervalli di cambio olio, ma solo se il software di bordo lo consente.
Tuttavia, gli avviamenti frequenti e la diluizione del carburante rendono consigliabile:
verificare il livello ogni 5.000 km,
eseguire analisi olio periodiche (soprattutto su flotte aziendali),
rispettare sempre la specifica OEM riportata nel libretto.
| Tipo di sistema | Percentuale elettrificazione | Requisiti lubrificante |
|---|---|---|
| Mild Hybrid (MHEV) | 10–20% | Olio low viscosity, alta stabilità a freddo |
| Full Hybrid (HEV) | 30–40% | Lubrificazione rapida e resistenza a cicli termici estremi |
| Plug-in Hybrid (PHEV) | 50–70% | Olio con elevata resistenza all’invecchiamento e alla contaminazione carburante |
Nei PHEV, il motore endotermico rimane spento per periodi lunghi, quindi l’olio deve anche resistere all’ossidazione da umidità.
Riduzione consumi e emissioni, ma serve un olio altamente specifico.
Errori di scelta possono inficiare la garanzia del costruttore.
Maggiore importanza della formazione tecnica: riconoscere gli standard OEM e aggiornare i cataloghi prodotti.
Opportunità commerciale: promuovere linee “Hybrid Ready” certificate API SP / ACEA C6.
Le tecnologie ibride leggere rappresentano il punto di equilibrio tra tradizione endotermica e mobilità elettrica.
Per sostenere questa transizione, i lubrificanti devono evolversi verso formulazioni più fluide, stabili e pulite, capaci di operare in cicli brevi e con basse temperature.
Un olio non vale l’altro: solo un prodotto specifico per motori Mild Hybrid, con approvazioni OEM aggiornate, può garantire efficienza, durata e rispetto delle emissioni.
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