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Oli low SAPS e protezione dei filtri antiparticolato (DPF/GPF): cosa significa per il cliente

 
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Oli low SAPS e protezione dei filtri antiparticolato (DPF/GPF): cosa significa per il cliente

1️⃣ Introduzione: perché si parla tanto di “low SAPS”

Negli ultimi anni, la dicitura “low SAPS” è diventata un termine ricorrente nelle schede tecniche dei lubrificanti per motori diesel e benzina di nuova generazione.
Dietro questa sigla si nasconde una delle evoluzioni più importanti della lubrificazione moderna: la necessità di proteggere i sistemi di post-trattamento dei gas di scarico, come i filtri antiparticolato (DPF) e i filtri per motori a benzina (GPF).

SAPS è l’acronimo di:

  • Sulphated Ash (cenere solfatata),

  • Phosphorus (fosforo),

  • Sulphur (zolfo).

Si tratta di componenti presenti negli additivi tradizionali dei lubrificanti — fondamentali per la protezione del motore, ma dannosi per i filtri antiparticolato.
Gli oli low SAPS, cioè a basso contenuto di queste sostanze, sono quindi studiati per prolungare la vita e l’efficienza dei sistemi di scarico, senza rinunciare alla protezione del motore.

In un contesto in cui le norme Euro 6 e prossimamente Euro 7 impongono limiti sempre più severi sulle emissioni, l’olio motore diventa un alleato strategico per la sostenibilità e la durata del veicolo.


2️⃣ Cosa sono i SAPS e perché devono essere ridotti

Gli additivi che contengono zolfo, fosforo e ceneri derivano storicamente dai pacchetti antiusura, detergenti e antiossidanti dei lubrificanti.
Vediamoli in dettaglio:

Componente Funzione principale Effetto collaterale
Zolfo (S) Migliora la lubrificazione, riduce attriti Crea residui solidi nei gas di scarico
Fosforo (P) Protegge le superfici metalliche (antiusura) Avvelena i catalizzatori
Ceneri solfatate (Ash) Derivano da detergenti metallici (Ca, Mg, Zn) Intasano i DPF/GPF

 

Il problema nasce quando questi composti, bruciando nella camera di combustione, producono residui solidi che non possono essere eliminati dal filtro antiparticolato durante le rigenerazioni automatiche.
Con il tempo, il DPF si intasa e perde efficienza, aumentando le contropressioni allo scarico e riducendo le prestazioni del motore.

Gli oli low SAPS risolvono questo problema utilizzando additivi “puliti”, senza metalli o con sostanze sostitutive che non generano ceneri solide.


3️⃣ Le normative che regolano i livelli SAPS

Le principali specifiche che definiscono i livelli SAPS sono quelle dell’associazione europea ACEA (European Automobile Manufacturers Association).

Ecco come si distinguono:
 

Categoria Tipo di motore Livello SAPS Applicazione tipica
ACEA A/B Benzina e diesel leggeri (pre-DPF) Alto SAPS Motori più datati
ACEA C1/C2/C3/C4/C5/C6 Motori con DPF/GPF Low SAPS Euro 5, Euro 6, Euro 7
ACEA E6/E9 Diesel heavy duty (camion, bus) Low SAPS Veicoli industriali


In particolare, le categorie ACEA C identificano gli oli per auto moderne dotate di sistemi di post-trattamento.
Ad esempio:

  • ACEA C1/C4 → basso SAPS e alta protezione DPF;

  • ACEA C3/C5/C6 → equilibrio tra protezione motore ed emissioni.

Molti costruttori automobilistici (Mercedes, BMW, VW, PSA, Renault, Ford, ecc.) hanno inoltre introdotto le proprie approvazioni OEM, che integrano le specifiche ACEA con test proprietari su motori reali.


4️⃣ DPF e GPF: come funzionano e perché si intasano

4.1 DPF (Diesel Particulate Filter)

Il DPF è un filtro ceramico a nido d’ape installato nel sistema di scarico dei motori diesel.
Il suo compito è trattenere le particelle di fuliggine (PM) prodotte dalla combustione incompleta del gasolio.

Quando il filtro si riempie, il sistema effettua una rigenerazione, cioè un processo di combustione forzata che brucia le particelle accumulate.
Tuttavia, le ceneri minerali derivanti dall’olio motore non bruciano: si accumulano nel tempo, riducendo la capacità del filtro.

Un olio con alto contenuto SAPS può quindi:

  • accelerare l’intasamento del DPF;

  • aumentare i consumi e la temperatura del motore;

  • ridurre la durata del filtro (che può costare fino a 1.500–2.500 €).


4.2 GPF (Gasoline Particulate Filter)

Con l’introduzione dei motori benzina a iniezione diretta, anche le auto a benzina producono particolato fine.
Il GPF funziona in modo analogo al DPF, ma opera a temperature più elevate e con cicli di rigenerazione più frequenti.

Anche qui, un lubrificante non idoneo può causare:

  • intasamento prematuro del filtro,

  • errori di diagnosi OBD,

  • riduzione delle prestazioni.


5️⃣ Come riconoscere un olio “low SAPS”

Le confezioni dei lubrificanti riportano sempre la classificazione ACEA e, spesso, la compatibilità con DPF o GPF.
Cerca indicazioni come:

  • Low SAPS”, “Mid SAPS” o “C1/C3/C5” sulla confezione.

  • Specifiche costruttore come:

    • VW 504.00 / 507.00

    • MB 229.51 / 229.52

    • BMW LL-04

    • Renault RN0720

    • Ford WSS-M2C934-B

Un olio ACEA C3 o C5, ad esempio, è sempre compatibile con veicoli dotati di DPF o GPF.
Utilizzare invece un olio ACEA A3/B4 su un motore moderno con filtro antiparticolato può portare a danni irreversibili.


6️⃣ Differenze tra oli “Low SAPS”, “Mid SAPS” e “Full SAPS”

Tipo di olio Ceneri (SAPS) Applicazione Compatibilità DPF/GPF
Full SAPS Alto contenuto di ceneri Motori pre-Euro 4 ❌ No
Mid SAPS Contenuto intermedio Alcuni motori Euro 4/5 ⚠️ Parziale
Low SAPS Basso contenuto di ceneri Motori Euro 5, 6, 7 ✅ Sì


I prodotti Low SAPS rappresentano oggi la scelta più sicura per chi possiede un’auto moderna o una flotta aziendale recente.
Sono progettati per:

  • ridurre l’impatto ambientale,

  • proteggere i catalizzatori,

  • mantenere efficiente il filtro antiparticolato.


7️⃣ Cosa significa per il cliente: vantaggi concreti

7.1 Per l’automobilista privato

  • Maggiore durata del motore: minore formazione di depositi e lacche.

  • Meno manutenzione straordinaria: il filtro DPF non si intasa precocemente.

  • Risparmio sui consumi: migliore efficienza termica e minore attrito.

  • Conformità alle normative ambientali: minor rischio di bocciatura alla revisione per eccesso di emissioni.

7.2 Per l’officina o il gestore di flotta

  • Riduzione delle campagne di sostituzione DPF.

  • Maggiore soddisfazione dei clienti (meno spie e problemi post-tagliando).

  • Ottimizzazione dei costi di manutenzione.


8️⃣ Errori da evitare

  1. Usare un olio “generico” o non conforme alle specifiche del costruttore.
    → Può danneggiare il DPF in poche migliaia di km.

  2. Allungare eccessivamente gli intervalli di cambio.
    → Anche con un buon olio low SAPS, le impurità aumentano col tempo.

  3. Mescolare oli diversi.
    → Anche piccole quantità di olio “full SAPS” possono vanificare la protezione.

  4. Ignorare la rigenerazione del DPF.
    → Se interrotta spesso, il filtro si satura più rapidamente.


9️⃣ Prospettive future: Euro 7 e lubrificanti di nuova generazione

Con l’arrivo delle normative Euro 7, previste tra il 2025 e il 2027, i limiti sulle emissioni di particolato e NOx diventeranno ancora più stringenti.
I lubrificanti avranno un ruolo ancora più centrale:

  • Nuove formulazioni con additivi 100% “ash-free” (senza metalli).

  • Oli a bassa viscosità (0W-16 / 0W-12) per ridurre consumi ed emissioni.

  • Compatibilità con motori mild-hybrid e full hybrid.

Le aziende che producono lubrificanti stanno già adattando la loro gamma per garantire prodotti ACEA C6 e API SP Resource Conserving, pronti per i motori Euro 7.


🔟 Conclusione: la scelta dell’olio giusto è una scelta strategica

Scegliere un olio low SAPS non è solo una questione tecnica, ma una decisione economica e ambientale.
Significa proteggere il motore, allungare la vita del filtro antiparticolato, ridurre i consumi e le emissioni — il tutto nel rispetto delle normative europee.

Che si tratti di un automobilista, di un’officina o di una flotta aziendale, investire in un lubrificante certificato Low SAPS è il modo più efficace per garantire affidabilità e conformità nel tempo.


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